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Intervista a Paula Gallardo

Immagine del redattore: BibliocantoBibliocanto

Riportiamo l'intervista al nostro Maestro Paula Gallardo, a cura di Alta Pusteria International Choir Festival. Bibliocanto ha partecipato alla manifestazione nel 2018.

“Il prossimo concerto? speriamo in primavera!”

L’incontro di oggi è con il Maestro Paula Gallardo; argentina di nascita, italiana di adozione, Paula vive a Roma dove è molto attiva nel mondo della coralità dirigendo ben sette cori. Pianista e compositrice, ha partecipato per cinque edizioni al Festival Alta Pusteria. Iniziamo con le domande!

Riguardo alle restrizioni imposte dalla pandemia, qual è il suo stato d’animo?

Sinceramente, nel mese di marzo dello scorso anno ho avuto il timore che non avremmo mai più cantato. In primavera, però, ci siamo incontrati nuovamente effettuando le nostre prove nei parchi: questo mi ha riempito di speranza! Soprattutto, ho compreso quanto fosse indispensabile per i miei coristi l’attività corale: sono sempre stati presenti ed entusiasti, nonostante le piccole scomodità di portarsi talvolta una sedia o di cantare con le mascherine…

Passiamo all’attività del Suo coro; state in qualche modo continuando a effettuare prove regolari?

Sì, certamente. Devo anche aggiungere che, dirigendo cori con caratteristiche diverse, ho dovuto attuare varie soluzioni per ognuno di loro. Con gruppi numerosi provo in sale piuttosto grandi, mantenendo porte e finestre aperte. In sale più piccole organizzo dei turni con gruppetti di cinque/sei persone per volta. Con un paio di cori ho anche organizzato prove all’aperto, che però dipendono dal clima: se piove o fa troppo freddo vengono sospese…

In questo periodo sono state sviluppate molte piattaforme per continuare a effettuare attività musicali online: lei pensa che Internet possa sostituire l’attività corale artistica dal vivo?

Decisamente no. Penso che l’attività artistica non potrà mai essere sostituita con nessun tipo di virtualità. Devo dire che abbiamo anche provato a fare piccole esperienze su piattaforme virtuali e “social”; sono stati però brevi eventi e, sinceramente, ci hanno confermato che non è così che vogliamo fare musica insieme...

Pensa che in primavera sarà possibile esibirsi davanti a un pubblico?

Spero di sì, anche se, probabilmente, sarà solo all’aperto. Se così fosse per noi significherebbe comunque tanto: stiamo già progettando incontri in parchi e ville…

Per finire, che ricordo ha della sua partecipazione al Festival Alta Pusteria?

Ho partecipato ben cinque volte al Festival con quattro cori diversi; i miei ricordi sono tantissimi e tutti molto belli. I più significativi? Alcune emozioni sono state davvero forti, come il concerto nella Sala Mahler di Dobbiaco, l’esibizione sulla cima del Plan de Corones con lo spettacolare scenario delle montagne, l’incontro con un gran numero di cori internazionali, l’aria e il cielo delle Dolomiti. Il Festival ci manca!

Il festival manca davvero a tutti noi! Grazie Paula, e speriamo di rivederci presto in Val Pusteria.

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